Località ricadente nel comune di Crotone, da cui dista poco più di 10 km il promontorio di Capo Colonna è tra le zone a più alto valore storico e archeologico della Calabria. Rappresenta il limite meridionale del Golfo di Taranto. Insieme ai promontori di Capo Rizzuto e Punta Le Castella costituisce una delle tre digitazioni con cui termina in mare il blando sistema collinare del Marchesato di Crotone. Il litorale è un susseguirsi di piccole baie appartate di spiaggia rossa e scogliere ammassate, il fondale limpido e pulito dall'acqua cristallina.
Dal punto di vista storico il promontorio di Capo Colonna doveva essere frequentato sin dall'epoca del Bronzo come attesta il rinvenimento di alcuni frammenti di utensili ritrovati durante gli scavi. Di certo era un luogo sacro in cui gli indigeni veneravano le loro divinità. Nel VIII secolo a.C. ivi arrivarono gli achei dell'antica Kroton (Crotone) e gli diedero il nome di Capo Lacinio. Qui fondarono il più noto dei santuari della Magna Grecia e non solo. Quello che i greci chiamavano Heraion Lakinion era il santuario della dea Hera Lacinia, qui protettrice dei greggi, degli armenti e della fertilità. Un maestoso santuario, con attorno le abitazioni dei sacerdoti e dei guardiani, che aveva al centro il Tempio di Hera Lacinia, edificato nel V secolo a.C. e di cui oggi è ben visibile l'unica colonna superstite e parte del possente basamento in arenaria.
Oggi sul promontorio di Capo Colonna sorge l'omonimo parco archeologico istituito dalla Soprintendenza dei Beni archeologici della Calabria. Il Parco archeologico di Capo Colonna racchiude al suo interno il Museo archeologico di Capo Colonna, che ospita gran parte dei reperti rinvenuti nell'area di scavo, il museo antiquarium di Torre Nao ricavato nei locali della Torre spagnola del XVI secolo. Trenta ettari del Parco archeologico di Capo Colonna sono adibiti ad area di scavo, qui sono visibili una parte della Via sacra del VI secolo a.C. le piante degli edifici pubblici del santuario di Hera Lacinia, quelle della fornace di epoca romana e di un grande impianto termale. Ancora la cinta muraria in opus reticolatum romano, il basamento e la colonna superstite del Tempio di Hera Lacinia. Il promontorio di Capo Colonna è anche il limite settentrionale dell'Area Marina protetta di Capo Rizzuro, le sue coste dirute nel mare e le spiagge di sabbia arenaria costituiscono un carattere distintivo della zona.
Caratteristica naturale del promontorio di Capo Colonna sono le scogliere di arenaria cadute in mare che danno origine a calette e spiagge isolate. Difficili da raggiungere le piccole baie coperte dagli scogli restano isolate e offrono momenti di assoluto relax al mare in piccole spiagge appartate. Tra le spiagge più belle e note dell'area di Capo Colonna spiccano quelle di Punta Scifo e dell'Irto. La spiaggia di Punta Scifo si trova a sud dell'area archeologica, mentre quella dell'Irto si trova a nord del promontorio. Entrambe di sabbia rossa finissima rappresentano ambienti selvaggi dall'elevato valore naturalistico e paesaggistico.